L’idea di sistemare il contenuto del maiale in piccoli contenitori fatti con le budella stesse dell’animale è antichissima e ha permesso di avere a disposizione un sistema di conservazione assai efficace. Il cotechino è per questo il capostipite degli insaccati. Varie fonti fanno risalire le sue origini intorno al 1500 durante l’assedio della città di Mirandola (Emilia Romagna).
Oggigiorno l’impasto prevede carni magre fresche selezionate (polpa di spalla, gamba, collo ), la cotenna tenera e l’aggiunta di guanciale e pancetta. Tutto ovviamente accuratamente pulito. Ogni produttore ha una miscela segreta e personale di spezie e di aromi da aggiungere all’impasto.
Il cotechino, molto più antico dello zampone, è nato come insaccato povero : veniva consumato abitualmente col minestrone e con la zuppa di legumi.
Soltanto all’inizio del secolo scorso il cotechino acquisisce la vera nobiltà culinaria grazie al grande Pellegrino Artusi che gli dedica la ricetta n. 322 nel suo famosissimo libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”.
Altre caratteristiche :
Carne di suino, cotenna di suino, sale, pepe, aromi naturali, vino, nitrito di potassio.
Pezzatura: 800 gr. Durata media del prodotto: 80 gg.
Parti suino utilizzate: Tutte.